L’EMIGRAZIONE ITALIANA NELLO STATO BRASILIANO DI RIO GRANDE DO SUL (1875-1914)
Palavras-chave:
Emigrazione italiana, Storiografia riograndense, Bollettino consolare, Bollettino dell’emigrazioneResumo
I paesi verso i quali si diresse l’emigrazione italiana negli anni della grande fuga migratoria dalla penisola, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, furono oggetto di costante attenzione da parte dei consolati di Roma. Consoli, viceconsoli, agenti consolari, ispettori li girarono in lungo e in largo, li radiografarono con la maggior precisione possibile e, al ritorno, scrissero dettagliati rapporti, alcuni molto ampi, in cui analizzarono i paesi visitati sotto il profilo geografico, climatico, economico, sociale, politico, produttivo. La loro attenzione si rivolse in particolare alle condizioni della vita quotidiana: viabilità, trasporti, prezzo dei generi alimentari e di consumo, possibilità abitative e lavorative, sicurezza e tutele, rapporto con la popolazione locale, convenienza o meno di emigrarvi. Questi rapporti furono pubblicati sulle riviste del Ministero degli Affari Esteri: prima il “Bollettino consolare” (1861-1887) poi il “Bollettino del Ministero degli Esteri” (a partire dal 1888), infine il “Bollettino dell’emigrazione”, che iniziò le pubblicazioni nel 1902 e fu attivo fino al 1927. Alcune apparvero in due ampie raccolte curate dal Mae fra il 1893 e il 1908 con il titolo Emigrazioni e colonie. Lo scopo di questa documentazione era duplice: da un lato fornire tutte le informazioni necessarie a chi voleva lasciare l’Italia; dall’altro aiutare la classe dirigente – parlamento, governo, amministratori pubblici, locali e nazionali – a inquadrare e comprendere un fenomeno che stava assumendo proporzioni sociali imponenti e che non poteva essere abbandonato a se stesso.
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